presentazione studio
   
progettazioni
   
realizzazione plastici
   
restauri
   
arredamenti/design
   

Corsica 105

 

Trasformazione di complesso edilizio ad uso direzionale a civile abitazione 


Trattasi di complesso edilizio ex-colonico, risalente alla prima metà del 1700, che nel tempo ha subito varie trasformazioni edilizie e d’uso, la più importante delle quali è quella operata a metà degli anni ’50 del XX° secolo, in cui venne trasformata e utilizzata come sede degli uffici della società ENEL. Il filo conduttore della progettazione, è stato quello di riorganizzare e armonizzare gli edifici con l’area esterna ad essi pertinenziale, che si trovava del tutto degradata



e priva di quei connotati riconducibili all’uso originario dell’immobile. Come si può notare dalle foto, sia gli edifici che il resede si trovavano non contestualizzati nell’ambientazione originaria, cioè nel contesto colonico toscano, di casa di abitazione di un nucleo familiare. Tanto più che, il resede pertinenziale era stato trasformato in un piazzale asfaltato e quindi utilizzato per il passaggio ed il parcheggio dei veicoli; così come la trasformazione dei due edifici contigui al corpo principale, e costituenti con lo stesso uno sviluppo a “L”, avevano totalmente perso i loro originari connotati di annessi al complesso colonico, trasformandosi, nel tempo, in edifici con spiccate caratteristiche “industriali” L’aspetto unificante della progettazione architettonica, ha volutamente tenuto conto dei riferimenti storico-architettonici, coinvolgendo in un tutt’uno lo studio stilistico di trasformazione dell’area scoperta



riscoprendola e quindi riproponendola, come appendice di un interno/intorno del complesso residenziale, una appendice, e quindi ideale continuazione, di vita residenziale che trova soluzione di continuità abitativa fuori dal perimetro colonico, andando a contestualizzare la residenza al di fuori dei canonici limiti del “costruito”



Il corpo principale del complesso ex-colonico, si sviluppa su due piani fuori al piano terra, distribuito come zona “giorno”, denota questa sopra anticipata voglia di creare un tutt’uno fra il “dentro/fuori”, trovando tre ampie aperture



tutte e tre a vetrate senza alcun elemento che ostacoli, anche solo visivamente, il rapporto fisico/virtuale fra la “casa” e il “verde” Infatti non esiste alcun portone in legno, nessuna persiana e neppure alcuna tenda, tutto è volutamente “arioso” e “luminoso”, creando quella facilità di interconnessione fisica nel “dualismo” fra costruito e non costruito Il locale cucina è stato ricavato dagli ex-servizi igienici



il salone e la sala lettura



sono collegate fra loro da ampie aperture che creano un “continum” architettonico, privo di ostacoli fisici, dove solo gli elementi di arredo connotano l’uso e la destinazione dell’ambiente realizzato




The staircase



che unisce i due piani e trasferisce l’uso da zona “giorno” a “notte”, è realizzato con gradi e sottogradi in pietra serena, e lo sbarco al piano superiore trova una giusta continuazione in un ballatoio ad “L” che va, di fatto, a recuperare il primitivo uso di una delle due finestre che negli anni ’50 venne avulsa dal contesto edilizio e resa inutilizzabile, visto l’inserimento dell’allora nuova scala al posto di porzione del solaio di calpestio originario; nel lato terminale del ballatoio è stata realizzata una libreria a muro, costituita da 5 grandi “quadrati”




L’intero piano zona notte, è costituito da 3 camere matrimoniali



due bagni




e una stanza armadi, mentre l’intero disimpegno è soppalcato, e la superficie utilizzata come palco-morto. I due fabbricati precedentemente utilizzati come magazzino e ad un solo piano fuori terra, sono stati collegati fra loro e al volume principale, tramite aperture interne, andando così a realizzare, di fatto, un unico edificio



all’interno del quale si trovano, la grande sala TV e un servizio igienico, una sala giochi e la grande sala biliardo



in ultimo un ambiente di servizio destinato all’uso di lavanderia e armadiature. I principali “temi” dominanti, che hanno caratterizzato la progettazione e quindi la realizzazione della trasformazione edilizia, sono stati: l’isolamento termico degli edifici: ottenuto andando a realizzare su tutto il piano terreno uno scavo di circa 80 cm., ottenendo un gattaiolato che isola sia dall’umidità che, con la camera d’aria creata, un isolamento termico, completato dall’utilizzo della posa di parquet su tutta la superficie pavimentata dei due piani e dei due piccoli fabbricati annessi; anche le pareti verticali, sono state oggetto di interventi miranti all’isolamento termico, realizzando controparti con al loro interno materiali idonei allo scopo; la bioclimatica, ha avuto un ruolo importante, quando si è trattato di inserire quegli indispensabili manufatti tecnici, miranti al risparmio energetico (caldaia solare), oppure con la disposizione degli arredi, andando a posizionare le testate dei letti, tutte a nord (elettromagnetismo), a questo proposito, tutti gli apparati elettrici, specie nei luoghi in cui si soggiorna, mediamente, per più di 6 ore (i letti), sono stati realizzati andando a eseguire gli impianti elettrici disegnando, con le tracce, dei “ponti”, in modo da ridurre gli effetti dell’elettromagnetismo indotto. l’uso del legno nella pavimentazione, oltre a facilitare un isolamento termico specie al piano terra, facilita l’isolamento elettromagnetico di natura terrestre (nodi di Artman), riducendone la potenza dei nano-tesla. il gattaiolato ha facilitato l’isolamento dell’intero complesso edilizio, sia dall’umidità che dalle dispersioni termiche, ma, operando le aperture sulle pareti perimetrali, si è agevolata l’aerazione naturale e la conseguente dispersione del gas radon, che comunque, da una rilevazione operata precedentemente l’inizio dei lavori, è risultata avere valori bassi. nell’area esterna, per creare una particolare “prospettiva” e conseguentemente una “profondità” visiva d’insieme, si è progettata una “collinetta” artificiale




sulla quale si è piantato alcuni alberi da frutto, e aderente al muro di confine si è posizionato un “contro-confine” verde alloro. Questi accorgimenti, con il tempo, faranno da barriera visiva naturale al contesto industriale confinante con l’intera proprietà




indietro a progettazioni indietro