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Area ex Cinema –Teatro Roma

 

Recupero e trasformazione edilizia con conseguente cambio di destinazione d’uso

L'immobile è posto in Firenze, via I° Settembre ncc. 6-8-10-12



  

Cenni Storici

Tutto il complesso immobiliare, era comunemente detto “Lo Spizio”, per essere stato un antico Ospedale chiuso nel 1896, all’interno del palazzo si era anche strutturato un mulino a vapore, che si incendiò.
Proprio l’incendio del mulino dette origine al successivo edificio oggetto della presente. Con una attenta ricerca storica, siamo risaliti alle copie delle planimetrie che illustrano la situazione precedente al 1925, e alle copie delle planimetrie che illustrano la situazione dopo le nuove realizzazioni edilizie eseguite intorno al 1930
Quindi la struttura ex cinema - teatro, come si è detto, è stata edificata sicuramente intorno al 1930.

L’edificio oggetto della presente relazione tecnica è, da alcuni anni, nel più completo stato di abbandono.

L’attuale suddivisione degli spazi, rilevati in sede progettuale, ci porta a ritenere gli stessi compatibili con lo stato di primo impianto, ad esclusione di piccole modifiche interne succedutesi nel tempo.

 

Caratteristiche tipologiche, formali e strutturali dell’organismo edilizio

Il fabbricato è parte integrante di un più vasto complesso immobiliare ad uso misto, infatti in fregio alla pubblica via si trovano alcuni esercizi commerciali, mentre il restante volume è adibito ad uso residenziale.

L’immobile è riconducibile alla tipologia della struttura ricreativa ad uso spettacolo.
Inglobato in un più ampio e importante nucleo edilizio, che nel tempo è stato trasformato dall’aggregazione di più corpi di fabbrica ormai storicizzati e formanti un unico complesso edilizio il cui uso è, ad oggi, prevalentemente residenziale.
In particolare, come già ricordato nel punto precedente, le sue funzioni storicizzate sono state quelle di Ospedale “Spizio”, all’interno del quale ha trovato giustapposizione il mulino e solo dopo il suo incendio, nell’area rimasta libera e a saturazione di alcuni spazi aperti, è stato edificato il teatro, poi trasformatosi in cinema, ma, col divenire delle nuove esigenze, il complesso edilizio ha subito la trasformazione d’uso da Spizio a civile abitazione, e l’intervento in oggetto, tende a trasformare l’ormai “anacronistica” destinazione d’uso della struttura cinema/teatro

    
in residenziale

Il successivo stratificarsi di funzioni e di ampliamenti, ha dato al fabbricato una disposizione e una forma a parallelepipedo monolitico, tanto da apparire, quasi, come un fortilizio “impenetrabile“ dall’esterno del proprio perimetro.

Lo spontaneo e non strutturato ampliamento, subito nel tempo da tutto il complesso, di cui l’oggetto della presente è parte integrante, ha sottolineato le caratteristiche di abitazione povera, in cui nuove e mutate esigenze hanno portato a successive aggiunte a scapito del mantenimento dell’unità stilistica, formale e strutturale dell’esistente, con l’utilizzo di materiali da costruzione, spesso di recupero e incoerenti, che hanno recato in taluni punti pregiudizio anche alla statica e alla solidità strutturale del manufatto, che comunque, recentemente è stato oggetto di un recupero edilizio globale con opere di manutenzione straordinaria, come si può notare anche dalle foto allegate alla presente.

 

 

Stato di manutenzione e conservazione

Nel dettaglio, la costruzione su cui si interviene, presenta le seguenti caratteristiche costruttive e l’uso dei seguenti materiali (si fa riferimento anche allo stato di conservazione e manutenzione):

  • muratura portante costituita da pietre grezze e mattoni sodi, legati con malta idraulica; stessa tecnica costruttiva, con prevalenza di laterizio e, in alcuni casi, minore spessore dei muri nelle tramezzature interne. Tali murature non presentano lesioni di rilievo.
  • Il collegamento verticale fra i piani della platea e della galleria, è realizzato con una scala in travertino che attualmente si trova nella grossa sala, divisa proprio dalla scala, dalla quale si accede, tramite varie aperture, alla platea.
  
  • Il collegamento verticale fra i due piani, galleria e sala di proiezione, è realizzato con una scala a chiocciola in ghisa, alloggiata in una piccola nicchia all’uopo realizzata, e giustapposta alle spalle del vano galleria in fregio al corridoio di accesso alla stessa.
  • La pavimentazione al piano terreno si presenta in mattonellato di monocottura, nei locali di supporto al cinema
  • mentre nella platea, è costituito da getto di cemento realizzato in pendenza, per l’uso proprio a cui era destinato il locale stesso.
  • al primo piano i pavimenti sono in mattonellato come al piano terra, così anche i gradoni della galleria.
    
  • Copertura: è di tipo tradizionale e consiste in un tetto di coppi ed embrici, poggiati su uno scempiato di pianelle, retto a sua volta dall’orditura primaria e secondaria del tetto in legno di abete. Questo tipo di manto è realizzato per tutta la struttura immobiliare ad eccezione del corpo centrale, insistente sulla platea, il cui manto di copertura è costituito da elementi in laterizio di tipo marsigliese.
  
  • Controsoffitti: tutti i vani sottotetto, sono controsoffittati, alcuni anche con solai, o loro porzioni, in struttura portante.
  • Intonaci e finiture esterne: sono stati oggetto di intervento recentissimo, a livello condominiale
  
  • Parti scoperte direttamente adiacenti: da uno dei civici posti in fregio alla pubblica via, si può accedere al cortile interno che ospita la scala di accesso al palcoscenico

 

Analisi dell’intervento proposto

Per l’edificio in oggetto si ammettono esclusivamente interventi di recupero sul patrimonio edilizio esistente previsti dalle N.T.A. del P.R.G., fino alla ristrutturazione edilizia R1.

Il progetto propone, nel rispetto della natura degli elementi costitutivi dell’edificio e dei suoi caratteri tipologici e strutturali, la trasformazione dell’intero immobile denominato ex cinema-teatro Roma, da edificio ad uso ricreativo a edificio residenziale; questa trasformazione comporta il frazionamento degli spazi interni e lo sfruttamento di una vasta area al piano terra, per soddisfare le imprescindibili esigenze di parcheggio che le odierne necessità richiedono, per una destinazione residenziale.

Poniamo l’attenzione all’analisi dei seguenti interventi che rendono possibile un uso abitativo compatibile con le intrinseche caratteristiche:

  1. consolidamento strutturale
  2. miglioramento distributivo degli spazi interni
  3. miglioramento dei rapporti areo-illuminanti
  4. adeguamenti tecnologici
  5. conservazione dei caratteri costitutivi dell’edificio con particolare riguardo al loro valore storico, documentario e architettonico-ambientale, compreso il ripristino degli spazi aperti di diretta pertinenza

1. Consolidamento strutturale e opere finalizzate alla sicurezza statica e antisismica.

Il piano terreno del corpo “principale” e delle superfici ad esso limitrofe, come si è accennato, avendo avuto fino ad oggi una destinazione non abitativa, è, per lo più privo di pavimentazione, ovvero la stessa è costituita da battuto in cemento posto a diretto contatto con il terreno, e per di più realizzato in pendenza. Si pone quindi il problema della posa in opera di un gattaiolato con funzione drenante e di aerazione, formante sottofondo alla nuova pavimentazione. In concomitanza di tale lavoro si prevede, se l’analisi visiva lo conferma, la costituzione di un cordolo di sottofondazione in cls armato lungo i muri perimetrali funzionale al miglioramento della sicurezza statica e antisismica, e la conseguente realizzazione dell’intero piano in orizzontale, eliminando l’attuale pendenza e i conseguenti cambi di quota. L’irrigidimento della struttura dell’edificio sarà completato da un cordolo orizzontale in cls armato a coronamento della muratura, costruito all’imposta delle falde del tetto, tale cordolo andrà a realizzarsi operando un’opera di scapitozzatura delle pareti perimetrali, non andando, così, ad alterare le dimensioni originarie dell’impianto edilizio in oggetto.
Ricostruzione dell’orditura primaria e secondaria del tetto in legno con l’utilizzo dei materiali recuperati e la sostituzione di quelli ammalorati.
Ricostruzione del piano delle falde del tetto in mattoncini di laterizio (pianelle), precedentemente recuperati e lavati, poggiati a secco sulla piccola orditura.
Posa in opera di barriera al vapore.
Realizzazione di massetto in malta cementizia con annegata rete di acciaio elettrosaldata.
Ricostruzione del manto di copertura delle falde riutilizzando il materiale precedentemente accantonato con reintegro di embrici e coppi di recupero, andando a sostituire i laterizi costituenti l’attuale manto di copertura che è in marsigliesi; ricostruzione del colmo del tetto in tutto simile per dimensione e materiali a quella esistente, con la sola giustapposizione di finestre a tetto, tante quante sono le nuove unità immobiliari, direttamente sottostanti, e realizzate nelle dimensioni imposte dal R.E. del Comune di Firenze, all’art. 176.1.4.
A livello del solaio intermedio verrà realizzata la nuova struttura portante, in latero cemento.

2. Miglioramento distributivo degli spazi interni.

L’analisi delle attuali esigenze e delle funzioni compatibili con l’edificio esistente così come si è venuto modificando nel corso degli anni, porta ad una suddivisione degli spazi articolata nel modo seguente:

Piano terreno -

 

analizzando l’intervento, partendo dalla pubblica via I° Settembre, si sono destinati i tre numeri civici, ad usi diversificati fra loro;

  • al nc. 6, si è predisposto l’ingresso condominiale pedonale, che dall’atrio interno si diparte, attraverso una scala, fino a collegare la pubblica via con il piano primo, destinato alle residenze realizzate dalla costruzione del nuovo solaio interpiano; sempre da questo ingresso, si accede all’unità immobiliare posta in fregio alle scale condominiali, ad uso residenziale con sviluppo planimetrico su due livelli e affacci diretti sul cortile interno;
  • al nc. 8, trova giusta collocazione l’ingresso carrabile di penetrazione, dal quale si accede al parcheggio pertinenziale di cui sopra; questa operazione è resa possibile dalla eliminazione del vecchio collegamento verticale, attualmente localizzato nel grande atrio di acceso alla platea;
  • al nc. 10, è posta una unità immobiliare a se stante, ad uso commerciale. Come sopra anticipato, il fulcro dell’intervento che si realizza al piano terra, è individuato nel recupero della superficie precedentemente utilizzata come platea e sottopalco, trasformandola in superficie da destinarsi per la realizzazione di n° 9 posti auto pertinenziali.

Sempre al piano terreno, ma con accesso diretto dal resede tergale, sono poste due residenze di nuova realizzazione;

  • la prima, tipologicamente configurabile come monolocale, che confina direttamente con il parcheggio pertinenziale, alla quale si accede dal resede scoperto tergale;
  • la seconda è stata progettata, trasformando il vecchio volume degli ex camerini e del sottostante deposito
   
  • realizzandovi una residenza terra-tetto, con copertura piana e richiami tipologicamente riconducibili all’architettura dei loft, soprattutto per la collocazione delle ampie aperture sul fronte principale. Anche a questa unità immobiliare si accede dal resede scoperto tergale.

Piano primo -

 

come anticipato nell’analisi di intervento, per il piano terra, si accede a questo piano dalla pubblica via, tramite l’accesso dal nc. 6, che conduce alle scale condominiali, le quali collegano i due livelli fino ad attestarsi al piano primo; il ballatoio di collegamento orizzontale, è già in fase progettuale dimensionato in modo da essere idoneo alle misure di adattabilità, come richieste dalla L. 13/89, per il superamento delle barriere architettoniche; è inoltre possibile accedere a questo piano anche dall’area parcheggio dove sono posti, sia una scala condominiale di servizio che un ascensore, quest’ultimo già progettato, e quindi rispondente, per il superamento delle barriere architettoniche. Dal ballatoio si accede direttamente all’ingresso delle sei unità immobiliari,direttamente riconducibili alla tipologia del monolocale e ad una unità immobiliare consistente in un bivani, realizzata nell’ex volume del palcoscenico

   

questa unità immobiliare è progettata su due livelli sfalsati fra loro, e la zona notte sfrutta la grossa finestra preesistente, trasformandola, di fatto, in una porta finestra dalla quale si accede alla terrazza a tasca, che ha anche funzione di copertura dell’unità immobiliare realizzata negli ex camerini.

Quanto a cinque dei sei monolocali che si trovano a questo piano, essi si trovano ad affacciarsi sul prospetto posteriore del complesso immobiliare

La realizzazione di queste unità immobiliari, che di fatto sono state progettate come ampi loft, hanno comportato la modifica delle aperture sul fronte posteriore, andando ad integrarne la loro altezza, in modo da dare un aspetto omogeneo al prospetto stesso, e così facendo, verificando i rapporti aeroilluminanti in base a quanto richiesto dal R.E. nel rapporto di 1/8 fra la superficie di calpestio di ogni vano e la superficie trasparente del vano stesso. Dal ballatoio condominiale, si dipartono le scale di collegamento verticale che collegano il piano primo al piano secondo.

Piano secondo -

 

a questo piano si è proceduto al recupero dell’unità immobiliare preesistente, alla quale si accedeva tramite vecchia scala a chiocciola di dimensioni ridottissime, quindi, per prima cosa, si è provveduto alla progettazione di un più idoneo collegamento verticale, dopodiché si è mantenuto l’impianto distributivo originario, andando solo ad apportare una importante miglioria igienico sanitaria,

realizzandovi un necessario e imprescindibile servizio igienico; con le sole due opere sopra descritte, è stato possibile prevedere il recupero di quest’ultima unità residenziale, di consistenza pari a tre vani.

 

3. Miglioramento dei rapporti areo-illuminanti mediante il ripristino di aperture sull’esterno chiuse per mutate esigenze o semplicemente per evitare intrusioni nel lungo periodo in cui l’immobile è stato abbandonato.

Abbiamo evidenziato nella ricostruzione storica, come l’edificio oggetto della presente relazione sia stato, almeno nella sua parte originaria, realizzato intorno al 1930, e che la struttura sia arrivata a noi subendo minime trasformazioni, per lo più riferibili a qualche opera interna di mero spostamento di tramezzature e/o piccoli spostamenti di aperture.
Essendo improponibile ogni altro tipo di intervento, data la contiguità di edifici adiacenti, si propone di creare un’apertura a filo del manto di copertura, evidenziata negli elaborati grafici, per ogni unità immobiliare sottostante la copertura alla quale attualmente sottende la ex-platea; queste finestre a falda sono progettate con le dimensioni massime di 1,20 mq., ed hanno lo scopo di fornire una ulteriore illuminazione naturale ai locali sottostanti, i quali per altro, sono ampiamente verificati nel rapporto aeroilluminante.
Viene proposto inoltre il ripristino di aperture oggi murate, sia quelle che si affacciano sul cortile, sia quella che si trova nel volume ex palcoscenico, oltre ad aperture di piccole “lucifere”

4. Conservazione dei caratteri costitutivi dell’edificio

con particolare riguardo al loro valore storico, documentario e architettonico-ambientale, compreso il ripristino degli spazi aperti di diretta pertinenza. Dato lo stato di totale abbandono dell’edificio, non è ipotizzabile il recupero delle originarie finiture per quanto riguarda gli intonaci interni, le tinteggiature, gli infissi interni ed esterni, parte delle strutture lignee del tetto e dei solai. La ricostruzione di quanto non più recuperabile seguirà comunque un criterio filologico di stretto ripristino dell’esistente sulla base di un’ipotesi che tenga conto delle risultanze dell’indagine storica, stilistica e ambientale rispetto al contesto e alla tipologia di edificio in esame. Le coperture verranno reintegrate per il materiale mancante con coppi ed embrici di recupero delle stesse dimensioni e materiale dell’esistente.
L’orditura di sostegno di tetto e solai sarà reintegrata con travi e travetti in legno delle stesse dimensioni ed essenze dell’esistente.
Docce e calate in rame; staffe ed agganci dello stesso materiale.
Soglie per finestre, cornicioni ed eventuali elementi decorativi in pietra serena in lastre con superficie a vista.
L’edificio sarà completamente intonacato nelle facce esterne.
Gli intonaci esterni saranno con malta di calce spenta e sabbia primo e secondo strato, stesi seguendo l’andamento dell’esistente muratura, senza guide, con finitura a grassello di calce, pittura a calce data in più mani; quelli interni, di tipo civile, pitturati con vernice idrorepellente.
Infissi interni in legno massello a battente.
Finestre in metallo verniciato in colori tradizionali a due luci, complete di avvolgibili motorizzate, di colori idonei.
Per quanto riguarda gli spazi esterni verrà mantenuta la pavimentazione inerbata del resede esclusivo, previa formazione di marciapiede pavimentato in cotto o con pietraforte sul lato dell’edificio ove sono ubicate aperture verso l’esterno.
Gli intonaci del muro di cinta del resede esclusivo saranno realizzati con le stesse caratteristiche di quelli delle facciate.

 

Dettaglio degli interventi previsti dal progetto che comportino modifiche esterne o interne:

AREE SCOPERTE:

  • formazione di marciapiede della profondità di ml. 1,00, all’interno del resede esclusivo, lungo il lato esterno, realizzato in cotto o con pietraforte

PIANO TERRENO:

  • ripristino dell’ apertura sul cortile interno
  • demolizione della scala interna
  • realizzazione di fossa biologica bicamerale
  • realizzazione di accesso pedonale condominiale
  • realizzazione di accesso carrabile condominiale
  • realizzazione di unità immobiliare commerciale
  • realizzazione di unità immobiliare residenziale, su due livelli, con affaccio sul cortile interno
  • realizzazione di parcheggio pertinenziale, per n° 9 posti auto, previa demolizione del getto di cemento, attualmente formante pavimentazione in pendenza, riportando il tutto su un piano perfettamente orizzontale, completo di collegamento verticale alle residenze, poste al piano superiore, tramite scale e ascensore
  • realizzazione di unità residenziale monolocale, con accesso dal resede tergale
  • realizzazione di unità residenziale, terra-tetto, nella trasformazione del volume ex-camerini, con accesso diretto dal resede tergale

PIANO PRIMO:

  • riapertura della finestra accecata nel volume ex-palcoscenico
  • ripristino delle aperture sul cortile
  • realizzazione di ballatoio di distribuzione condominiale, alle nuove unità residenziali
  • realizzazione di nuovo solaio interpiano, reso possibile dal recupero della superficie utilizzata al piano terra per la realizzazione dei posti auto pertinenziali
  • realizzazione di n° 6 unità immobiliari ad uso residenziale, con tipologia monolocale, e una unità immobiliare ad uso residenziale, bivani
  • modifica, nello sviluppo verticale, delle aperture poste su prospetto tergale
  • demolizione della scala a chiocciola, posta a collegamento del piano primo con il piano secondo
  • realizzazione di nuovo collegamento verticale, fra piano primo e piano secondo

PIANO SECONDO:

  • realizzazione di nuovo servizio igienico sanitario e ridistribuzione interna per uso residenziale

COPERTURE:

  • realizzazione di cordolo in cls a coronamento della muratura
  • eliminazione del manto di copertura costituito in marsigliesi, con sostituzione dello stesso realizzato in coppi ed embrici
  • realizzazione di n° 4 finestre a falda

 

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