Trasformazione di complesso
edilizio ad uso direzionale a civile abitazione
Trattasi di complesso edilizio ex-colonico, risalente
alla prima metà del 1700, che nel tempo ha subito
varie trasformazioni edilizie e d’uso, la più
importante delle quali è quella operata a metà
degli anni ’50 del XX° secolo, in cui venne
trasformata e utilizzata come sede degli uffici della
società ENEL.
Il filo conduttore della progettazione, è stato
quello di riorganizzare e armonizzare gli edifici con
l’area esterna ad essi pertinenziale, che si trovava
del tutto degradata
e priva di quei connotati riconducibili all’uso
originario dell’immobile.
Come si può notare dalle foto, sia gli edifici
che il resede si trovavano non contestualizzati nell’ambientazione
originaria, cioè nel contesto colonico toscano,
di casa di abitazione di un nucleo familiare.
Tanto più che, il resede pertinenziale era stato
trasformato in un piazzale asfaltato e quindi utilizzato
per il passaggio ed il parcheggio dei veicoli; così
come la trasformazione dei due edifici contigui al corpo
principale, e costituenti con lo stesso uno sviluppo
a “L”, avevano totalmente perso i loro originari
connotati di annessi al complesso colonico, trasformandosi,
nel tempo, in edifici con spiccate caratteristiche “industriali”
L’aspetto unificante della progettazione architettonica,
ha volutamente tenuto conto dei riferimenti storico-architettonici,
coinvolgendo in un tutt’uno lo studio stilistico
di trasformazione dell’area scoperta
riscoprendola e quindi riproponendola, come appendice
di un interno/intorno del complesso residenziale, una
appendice, e quindi ideale continuazione, di vita residenziale
che trova soluzione di continuità abitativa fuori
dal perimetro colonico, andando a contestualizzare la
residenza al di fuori dei canonici limiti del “costruito”
Il corpo principale del complesso ex-colonico, si sviluppa
su due piani fuori al piano terra, distribuito come
zona “giorno”, denota questa sopra anticipata
voglia di creare un tutt’uno fra il “dentro/fuori”,
trovando tre ampie aperture
tutte e tre a vetrate senza alcun elemento che ostacoli,
anche solo visivamente, il rapporto fisico/virtuale
fra la “casa” e il “verde”
Infatti non esiste alcun portone in legno, nessuna
persiana e neppure alcuna tenda, tutto è volutamente
“arioso” e “luminoso”, creando
quella facilità di interconnessione fisica nel
“dualismo” fra costruito e non costruito
Il locale cucina è stato ricavato dagli ex-servizi
igienici
il salone e la sala lettura
sono collegate fra loro da ampie aperture che creano
un “continum” architettonico, privo di ostacoli
fisici, dove solo gli elementi di arredo connotano l’uso
e la destinazione dell’ambiente realizzato
Il collegamento verticale
che unisce i due piani e trasferisce l’uso da
zona “giorno” a “notte”, è
realizzato con gradi e sottogradi in pietra serena,
e lo sbarco al piano superiore trova una giusta continuazione
in un ballatoio ad “L” che va, di fatto,
a recuperare il primitivo uso di una delle due finestre
che negli anni ’50 venne avulsa dal contesto edilizio
e resa inutilizzabile, visto l’inserimento dell’allora
nuova scala al posto di porzione del solaio di calpestio
originario; nel lato terminale del ballatoio è
stata realizzata una libreria a muro, costituita da
5 grandi “quadrati”
L’intero piano zona notte, è costituito
da 3 camere matrimoniali
due bagni
e una stanza armadi, mentre l’intero disimpegno
è soppalcato, e la superficie utilizzata come
palco-morto.
I due fabbricati precedentemente utilizzati come magazzino
e ad un solo piano fuori terra, sono stati collegati
fra loro e al volume principale, tramite aperture interne,
andando così a realizzare, di fatto, un unico
edificio
all’interno del quale si trovano, la grande sala
TV e un servizio igienico, una sala giochi e la grande
sala biliardo
in ultimo un ambiente di servizio destinato all’uso
di lavanderia e armadiature.
I principali “temi” dominanti, che hanno
caratterizzato la progettazione e quindi la realizzazione
della trasformazione edilizia, sono stati:
- l’isolamento termico degli edifici: ottenuto andando
a realizzare su tutto il piano terreno uno scavo di
circa 80 cm., ottenendo un gattaiolato che isola sia
dall’umidità che, con la camera d’aria creata, un
isolamento termico, completato dall’utilizzo della
posa di parquet su tutta la superficie pavimentata
dei due piani e dei due piccoli fabbricati annessi;
- anche le pareti verticali, sono state oggetto di
interventi miranti all’isolamento termico, realizzando
controparti con al loro interno materiali idonei allo
scopo;
- la bioclimatica, ha avuto un ruolo importante, quando
si è trattato di inserire quegli indispensabili manufatti
tecnici, miranti al risparmio energetico (caldaia
solare), oppure con la disposizione degli arredi,
andando a posizionare le testate dei letti, tutte
a nord (elettromagnetismo), a questo proposito, tutti
gli apparati elettrici, specie nei luoghi in cui si
soggiorna, mediamente, per più di 6 ore (i letti),
sono stati realizzati andando a eseguire gli impianti
elettrici disegnando, con le tracce, dei “ponti”,
in modo da ridurre gli effetti dell’elettromagnetismo
indotto.
- l’uso del legno nella pavimentazione, oltre a facilitare
un isolamento termico specie al piano terra, facilita
l’isolamento elettromagnetico di natura terrestre
(nodi di Artman), riducendone la potenza dei nano-tesla.
- il gattaiolato ha facilitato l’isolamento dell’intero
complesso edilizio, sia dall’umidità che dalle dispersioni
termiche, ma, operando le aperture sulle pareti perimetrali,
si è agevolata l’aerazione naturale e la conseguente
dispersione del gas radon, che comunque, da una rilevazione
operata precedentemente l’inizio dei lavori, è risultata
avere valori bassi.
- nell’area esterna, per creare una particolare “prospettiva”
e conseguentemente una “profondità” visiva d’insieme,
si è progettata una “collinetta” artificiale
- sulla quale si è piantato
alcuni alberi da frutto, e aderente al muro di confine
si è posizionato un “contro-confine”
verde alloro. Questi accorgimenti, con il tempo, faranno
da barriera visiva naturale al contesto industriale
confinante con l’intera proprietà
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